Cos'è l'inflazione
L’inflazione è l’aumento generalizzato dei prezzi nel corso del tempo. Il tasso di inflazione misura la velocità con cui i prezzi di beni e servizi aumentano.
Questo aumento riduce il potere d’acquisto della moneta. In altre parole, l’inflazione significa che con la stessa quantità di denaro si possono comprare meno cose.
Le cause dell’inflazione possono essere diverse. Tra queste troviamo l’aumento della domanda di beni e servizi, l’aumento dei costi di produzione e una maggiore quantità di denaro circolante che può portare a un aumento dei prezzi.
L’inflazione misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti rappresentativo dei beni e servizi consumati dalle famiglie. In Italia possiamo distinguere cinque grandi categorie di beni: energetici (ad esempio, benzina e gas per il riscaldamento), alimentari freschi (tipo insalata o pesche), alimentari trasformati (ad esempio marmellata), beni industriali non-energetici e non-alimentari (ad esempio automobili, tessuti, scarpe), e servizi (come le tariffe dei liberi professionisti o il prezzo dei trasporti).
COSA DETERMINA L’INFLAZIONE
L’inflazione determina una diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie. Il Governo è intervenuto introducendo una serie di misure: riduzione delle tariffe, bonus sociale per le utenze elettriche e del gas, taglio temporaneo delle accise sui carburanti. Si può stimare che nel complesso le misure abbiano ridotto l’inflazione di circa 1,5 punti percentuali nella media del 2022.

Secondo le proiezioni macroeconomiche degli esperti BCE, in Europa l’inflazione rimarrà elevata nel breve periodo, ma scenderà bruscamente al 3,6% entro la fine del 2023. L’attenuazione delle pressioni dai prezzi dell’energia e di altri costi, unitamente alle misure di politica monetaria della Banca centrale, dovrebbe riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% entro la seconda metà del 2025.
Si prevede che i prezzi del gas e dell’elettricità avranno un impatto prolungato sull’inflazione complessiva, e l’inflazione alimentare è destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi mesi a causa delle continue pressioni esercitate dagli scorsi aumenti dei prezzi delle materie prime alimentari, dei prezzi dell’energia e intensificate dagli effetti ritardati del deprezzamento dell’euro. Secondo le attese, l’inflazione alimentare inizierà a calare nel corso del 2023 man mano che queste pressioni sui costi diminuiranno.
Gli aumenti dei prezzi incidono sulle famiglie in misura diseguale a seconda della diversa propensione al consumo e della diversa composizione del paniere di spesa. In Italia le famiglie con redditi più bassi sono maggiormente colpite, avendo una più elevata quota di spesa relativa ai beni che hanno subito i maggiori rincari.
COME PROTEGGERE I PROPRI RISPARMI DALL’INFLAZIONE
Per proteggere i risparmi dall’inflazione bisogna in primis diversificare, cioè investire in più prodotti diversi tra loro (depositi, titoli di Stato, azioni e obbligazioni delle imprese, materie prime, immobili, ecc. La diversificazione è infatti utile anche a contrastare gli effetti negativi di aumenti non previsti dell’inflazione! Quando l’inflazione aumenta, di solito aumentano anche i tassi di interesse e i rendimenti delle attività finanziarie. È importante quindi investire una parte dei propri risparmi in strumenti con scadenza a breve termine o a tasso variabile (ad esempio, conti correnti e depositi a breve termine, BOT, titoli di Stato e altre obbligazioni a tasso variabile) e, soprattutto, in titoli di Stato indicizzati all’inflazione. Avere una parte dei risparmi investita in strumenti a breve scadenza consente di reinvestirei fondi scaduti o che scadranno a breve a tassi che intanto sono aumentati con l’inflazione. Nel caso dei titoli a tasso variabile o indicizzati all’inflazione, l’aumento del rendimento è automatico appena tassi e inflazione iniziano a crescere.
Altro modo per tutelare i propri risparmi è stare sempre attenti ai rendimenti reali, quelli “veri”, che permettono di far crescere nel tempo il potere di acquisto dei miei risparmi. Normalmente quando si parla dei rendimenti (ad esempio, il tasso di interesse di un conto corrente o il rendimento di un titolo di Stato) ci si riferisce a rendimenti nominali, cioè al tasso di crescita del nostro capitale investito. Il capitale investito in uno strumento che rende il 3 per cento, con un’inflazione del 2 per cento, crescerà solo dell’1 per cento in termini di beni e servizi che si potranno acquistare. Purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, per avere rendimenti reali atte si positivi è necessario investire in strumenti relativamente rischiosi, dai rendimenti più alti, tali da più che compensare l’inflazione. Se non vogliamo o possiamo sopportare i rischi più alti connessi a rendimenti più elevati, l’alternativa per raggiungere gli obiettivi per i quali si risparmia è risparmiare di più, ovviamente quando possibile!
PREVISIONI PER L’ECONOMIA ITALIANA 2023/2024
Ci si attende che i consumi delle famiglie residenti e delle ISP segnino, in linea con l’andamento dell’attività economica, un aumento nel 2023 (+0,5%), che si rafforzerà l’anno successivo (+1,1%), grazie all’ulteriore riduzione dell’inflazione associata a un graduale recupero delle retribuzioni e al miglioramento del mercato del lavoro. Gli investimenti manterranno ritmi di crescita elevati, rispetto alle altre componenti: 3,0% nel 2023 e 2,0% nel 2024, in decelerazione rispetto al biennio precedente. < Nel biennio di previsione, l’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerà una crescita in linea con quella del Pil (+1,2% nel 2023 e +1% nel 2024). Il miglioramento dell’occupazione si accompagnerà a un calo del tasso di disoccupazione che scenderà al 7,9% quest’anno e al 7,7% l’anno successivo. < Il percorso di rientro dell’inflazione, favorito dalla discesa dei prezzi dei beni energetici e dalle politiche restrittive attuate dalle banche centrali, si rifletterà in una riduzione della dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti sia nell’anno corrente (+5,7%) sia, in misura maggiore, nel 2024 (+2,6%).