Cosa si intende per formazione?
La formazione è un processo.
Il termine forma-azione significa dare forma, forma in azione e non esiste una definizione univoca condivisa, quindi si potrebbe definire come processo di acquisizione delle competenze.
Essa nello svolgimento del lavoro ha un impatto determinante, ma sempre più spesso risulta inadeguata e non mette le persone nelle condizioni di lavorare bene ed in autonomia; c’è un mismatch cioè una condizione di disequilibrio tra domanda e offerta.
In effetti va bene la valutazione del potenziale, l’attitudine della persona (aspetti determinanti e fondamentali che meritano attenzione e valorizzazione) però è importante saperli usare come strumenti per la costruzione di competenze.
La formazione non è solo teorica e non è una perdita di tempo e di denaro. La formazione è un investimento a lungo termine che permette alle aziende di essere produttive e competitive sul mercato.
Non è un caso che i corsi di formazione siano obbligatori e che il compito di organizzarli rientri tra le funzioni delle Risorse Umane che ormai da diverso tempo, strutturano un percorso di inserimento della persona nel contesto aziendale.
Le nuove generazioni rappresentano il futuro della società, proprio per questo occorre formarli e permettere loro di avere la possibilità di fare esperienza. Nonostante il periodo di crisi che sta affrontando il Paese, servono strumenti che possano ricoprire le carenze in tema di formazione. Per riuscire a far combaciare l’istruzione con il mondo del lavoro servirebbe uno step successivo, un cambiamento, un’innovazione, dalle skills alle competenze e dal saper fare ad un sapere integrato. Occorre riuscire a comprendere il motivo legato ad una determinata azione, non tanto come farla. Istruire un ragazzo giovane ad affrontare il cambiamento non è semplice perché viviamo ormai in un mondo di continue mutazioni anche molto ravvicinate. La sfida maggiore risiede in due termini: complessità e ambiguità. Fronteggiare questi due aspetti non è un compito facile, i giovani devono prepararsi a trasformare la realtà nella quale vivono per migliorare il loro futuro.

Imparare e fare esperienza
Come è già stato accennato, il modo di fare formazione è mutato verso una versione innovativa. Le nuove generazioni per riuscire ad acquisire le giuste competenze, oltre ad una modalità tecnologica come l’e-learning, hanno bisogno di fare esperienza diretta. Il “learning by doing” nasce da una grande difficoltà da parte delle aziende di trovare personale qualificato. Le scuole italiane negli anni hanno via via incrementato il rapporto scuola-lavoro permettendo alle giovani risorse di formarsi non solo dal punto di vista teorico ma anche da quello pratico. I vantaggi del learning by doing per i giovani sono molteplici e possono essere riassunti in questi 4 punti:
- aumenta l’engagement dei partecipanti, perché si impara attraverso esperienze dirette;
- aiuta a colmare un approccio esclusivamente teorico perché i processi di apprendimento sono efficaci, rapidi e continui;
- permette di contestualizzare in situazioni reali le nozioni acquisite;
- consente di mettere alla prova le competenze apprese durante la formazione.
Il ruolo della formazione nelle aziende
Fare formazione in azienda significa investire sulla crescita personale e professionale dei lavoratori, per far emergere il meglio di sé e contribuire alla creazione di un ambiente produttivo e sereno. Il valore della formazione aziendale sta aumentando: sempre più lavoratori e professionisti ne riconoscono l’importanza, poiché desiderano esprimere i propri talenti ed ottenere i migliori risultati grazie ad una crescita continua.
Le aziende possono scegliere la formazione aziendale come strumento per fidelizzare e trattenere i lavoratori a fronte della loro necessità di spostarsi.
Per ottenere un efficace sistema di formazione bisogna cominciare dall’analisi delle necessità e quindi dalla definizione degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
L’analisi deve essere basata sulle esigenze aziendali in termini di gestione del lavoro e di produttività, ma anche e soprattutto sulle necessità dei lavoratori. Attraverso colloqui one-on-one, di gruppo e questionari mirati è possibile scoprire quali sono i punti chiave del benessere o del disagio dei lavoratori.
Con questi dati si possono individuare le necessità aziendali riguardanti diversi ambiti, come quello organizzativo degli obiettivi aziendali che dovranno essere perseguiti dal gruppo. Non va sottovalutato l’ambito individuale e personale, che riguarda la formazione dei singoli lavoratori, sia sotto il punto di vista di skill specifiche per la loro mansione, sia di crescita personale. Questo aspetto si collega all’ambito della salute aziendale, perché contribuisce a creare un ambiente positivo. I lavoratori formati in tal senso possono costruire un team collaborativo, in grado di affrontare e risolvere i problemi.
La formazione in azienda non è dedicata soltanto ai lavoratori, ma anche a chi svolge mansioni manageriali. In questo caso, affinare le capacità di gestione del personale e delle priorità può portare a dei grandi miglioramenti.

Tra i più importanti vantaggi che si possono trarre da una formazione in azienda, si evidenzia il miglioramento dell’efficacia delle attività, con obiettivi raggiunti in minor tempo e con minori problematiche. Grazie alla formazione aziendale interna specifica ogni lavoratore può apportare soluzioni ai problemi legati alla sua mansione, creando così un workflow (gestione di processi lavorativi e quindi scambio di informazioni tra lavoratori) più lineare e semplice. Con dei nuovi strumenti si può quindi ottenere una maggiore soddisfazione dalle attività quotidiane e diminuire lo stress e la frustrazione.
Con la conoscenza e la consapevolezza ottenute attraverso la formazione, ogni lavoratore può essere coinvolto negli obiettivi aziendali; il lavoratore può migliorare la sua comunicazione, la gestione dello stress e del tempo nello svolgimento di ognuna delle sue mansioni. Importante è non limitare la formazione alla semplice trasmissione di teorie e concetti ma stimolare l’interesse, attraverso confronti e dibattiti.
Questa modalità di apprendimento contribuirà a favorire un pensiero che si adatti alle situazioni in cui i soggetti che operano nell’azienda intercorrono, contribuendo in questo a portare al primo posto l’apprendimento l’attività principale negli affari di un’azienda, perché, come afferma Owen (1771 – 1858) solo con un apprendimento continuo vi saranno sempre profitti. In conclusione si può dire che la formazione deve essere continua (Life Long Learning) e quindi suscitare sempre motivazione nei confronti di chi si forma.
Che ruolo gioca la motivazione?
Di motivazione è intessuta ogni attività, dalla più importante alla più scontata per cui essa può essere definita la bussola che ci mantiene in rotta e ci aiuta a trovare la strada o a stabilire la direzione; è collegata con:
- Le emozioni, la gestione degli stati emotivi e delle ancore emotive.
- La definizione degli obiettivi, il valore che vi attribuiamo, la loro compatibilità, congruenza e priorità nelle aree della nostra vita.
- Le aspettative sul risultato che pensiamo/prevediamo di ottenere; su queste aspettative giocano un ruolo determinante le convinzioni e l’autostima.
- Il rapporto con e tra comportamenti, abilità, convinzioni, valori, ruoli
- Le modalità abituali e routinarie con cui operiamo scelte e prendiamo decisioni.
- La mancanza di efficacia (modalità con cui operiamo e decidiamo) a volte viene scambiata o assimilata alla mancanza di motivazione (intenzione, scelta, interesse, importanza, passione…)
Dunque la formazione se non tiene conto di tutti gli aspetti che compongono la motivazione, si limiterà solo al contenuto di un percorso formativo ma, l’azienda non può sperare che esso funzioni. Dopo aver preso in considerazione uno degli aspetti più importanti quale la motivazione, le aziende per far si che la formazione abbia un buon esito e possa essere continua dovranno individuare alcuni aspetti fondamentali:
- personalizzazione della formazione: rinforzare percorsi o attività per ciò che riguarda la parte più pratica; nel mondo del lavoro emerge un bisogno di hard skills, come ad esempio business planning, rappresentazione grafica, data analytics e altre competenze pratiche, ma la maggior parte dei corsi offerti dalle aziende tende a trattare di soft skills, quali public speaking, leadership e team management. Le aziende dovrebbero quindi farsi carico di fornire questo aspetto più tecnico della formazione.
- Formazione a beneficio del personale interno all’azienda ma non solo a posizioni manageriali: il ruolo di manager in una azienda spesso viene raggiunto dopo anni di “gavetta” per cui è un errore pensare alla formazione solo per questo tipo di personale. Una buona azienda come obiettivo deve avere quello di creare esperienze d’apprendimento stimolanti e coinvolgenti per tutto il personale, consentendo loro di diventare attori della loro formazione e di conseguenza le aziende avranno il loro impatto positivo sul business.